Resoconto del lavoro di gruppo sulle tematiche 6/14 anni
Conferenza sistema educativo IMPERIA 18 marzo 2014
Il gruppo è risultato essere un gruppo composito per la presenza di docenti, del sindaco di Camporosso, amministratori e funzionari di vari Comuni, rappresentanti di Enti e Associazioni,educatori.
Il dottor Clavarino è presente nel momento di avvio del lavoro e con il suo intervento ricorda come l’Istituto Comprensivo sia una risposta organizzativa e pedagogica segnata dall’irreversibilità. Gli IICC in Liguria sono 123, costituiti in media da circa 9 plessi ciascuno. Precisa come siano utili e necessari elementi di discontinuità ma convergenti su un modello di scuola unitario. La dislocazione territoriale degli IICC non può dipendere da decisioni solo amministrative ma bensì da un rapporto sinergico con la popolazione destinataria del servizio.
Il dirigente scolastico dell’IC di Pieve di Teco ricorda la “nascita” del 1° IC in provincia di Imperia nel 1994, anno di costituzione dei primi IICC in Italia, effeto del provvedimento preso nell’ambito della legge n 97 del 31/01/94 e sottolinea come dato positivo il sostegno finanziario fornito dallo Stato.
A seguire tuttavia evidenzia alcuni problemi che la pratica quotidiana di gestione di un IC fa emergere, ovvero le diffificoltà che si verificano quando i docenti devono lavorare unitariamente. È facile riscontrare coesione fra infanzia e primaria, è maggiormente difficoltoso coinvolgere i docenti della scuola secondaria.
Gli altri convenuti dibattono questo aspetto e alcuni vedono nel ruolo unico dei docenti (ad es per i docenti di sostegno) una possibile soluzione.
La vice preside dell’IC Sauro di Imperia afferma invece che nell’isituto dove lavora c’è ampia disponibilità ad effettuare la programmazione secondo il modello del curricolo verticale e che si progetta l’orientamento sin dalla scuola dell’infanzia. Tuttavia nel nuovo scenario disegnato dagli IICC manca l’apporto di una finalizzazione delle risorse. A livello didattico, con le Indicazioni Nazionali, si è avviato un percorso obbligato di riflessione pedagogica condivisa.
Il contrasto al fenomeno della dispersione scolastica avviene attraverso un lavoro in rete con il territorio (es con la Scuola Edile di Imperia) e promuovendo progetti formativi con le scuole superiori ( es Scuola secondaria Dante dell’IC Sanremo Centro Ponente e l’istituto IPSIA )
Il rappresentante dell’ANFFAS interviene richiamando l’attenzione sulle scelte didattiche (non vede eccessiva disponibilità fra i docenti della scuola secondaria ad interrogarsi sulle scelte dei diversi metodi di studio) e sulla discrasia fra gli apprendimenti in aula e quelli che avvengono al di fuori della scuola. Intravede il rischio di una regressione anche a livello didattico.
La discussione si accende attorno alle criticità funzionali del Consiglio di Classe, visto come organo non più adeguato, dove non c’è condivione degli obiettivi, e alla conseguente e più volte invocata Riforma degli Organi Collegiali, si dipana attorno alle difficoltà dei docenti nell’uso di tecnologie sempre più avanzate, alle forme di reclutamento e alla necessità della formazione, alla mancanza nella scuola secondaria di spazi di condivisione delle comunicazioni come possono essere i momenti di programmazione settimanale nella scuola primaria, alle continuità quasi impossibili per i docenti titolari su 9 classi…
Si evidenzia il ruolo che possono e debbono avere le Indicazioni Nazionali come volano di cambiamento.
Un ambito che chiede approfondimento è quello del sostegno, cosi si discute sui BES, intesi come possibili ambiti trasversali per sperimentare forme di comunicazione e condivisione delle scelte didattiche in ragione di efficaci forme di integrazione.
Si dibatte sugli sbocchi dell’orientamento, affermando come i corsi di Formazione Professionale siano ingestibili, “perché raccolgono i resti” e sia necessario trovare alternative alla scuola edile, es nell’artigianato come modello di sviluppo integrato.
Molti si accalorano sulle reali difficoltà di gestione di classi rese difficili per le condotte indisciplinate dei ragazzi chiedendosi se e dove hanno fallito.La discussione vede gli interventi di docenti e di educatori, figure queste ultime che rappresentano un valido sostegno ai processi di integrazione scoalstica.
L’IC di Diano ad es si avvale per il sostegno anche dell’apporto di figure professionali territoriali. Anche il comune di Sanremo contribuisce con le figure degli assistenti alla persona.
Si evidenzia il problema degli orari dei trasporti pubblici non coincidenti con quelli scolastici.
Il sindaco di Camporosso vede nell’IC una positiva e valida possibilità per ottimizzare le risorse e sebbene sembri che le scuole non siano più adeguate rispetto al modello dell’IC
(il rischio di una regressione della scuola ritorna in diversi interventi)
ricorda con determinazione le buone pratiche del suo comune, capofila di altri per diversi progetti tra cui quello pluriennale sulla Legalità.
La scrivente richiama il problema delle insufficienti risorse finanziarie per gli IICC. Un funzionario del Comune di Vallecrosia afferma il valore di un lavoro sinergico attorno ad un Tavolo per la Scuola, come risposta anche all’esiguità dei fondi a disposizione.
In chiusura si accenna al problema delle reggenze dei dirigenti scolastici.
Il verbalizzante silvia colombo dirigente scolastico